Sebbene l’azione amministrativa sia guidata da una pluralità di principi, alcuni dei quali di derivazione europeista, i cardini su cui essa si fonda rimangono i principi di legalità, imparzialità e buon andamento che ne garantiscono l’efficacia e la legittimità.
Questi principi, inseriti nella Costituzione e dettagliati dalla legge, costituiscono il faro che guida l’operato del settore pubblico.
L’Articolo 97 della Costituzione Italiana, in particolare, non è semplicemente un insieme di regole: è l’espressione di un ideale di governo che pone il cittadino al centro. Legalità, imparzialità e buon andamento sono i principi che ogni amministrazione deve interiorizzare e che ogni cittadino deve esigere.
In questo contesto, la legge 241 del 1990 emerge come un tassello chiave, concretizzando i principi in esame attraverso norme precise sul procedimento amministrativo e sull’accesso ai documenti.
Questo nuovo articolo di Ripetiamo Diritto si propone di esplorare con precisione i principi ispiratori dell’attività amministrativa e di analizzare come la legge 241 del 1990 li renda operativi, garantendo un’amministrazione aperta, responsabile e al servizio del cittadino.
Legalità
Il principio di legalità è il fondamento su cui poggia l’intero sistema amministrativo italiano. Esso impone alle pubbliche amministrazioni di operare nel rispetto delle leggi vigenti, assicurando così che ogni azione sia radicata nell’ordinamento giuridico. Questo principio è il cuore pulsante dell’amministrazione, che garantisce ai cittadini un’azione governativa prevedibile e conforme ai dettami della legge.
La legalità diventa quindi la bussola che guida ogni funzionario pubblico, assicurando che l’interesse collettivo sia sempre al centro dell’azione amministrativa.
In tempi recenti, questo principio ha acquisito nuove sfumature; l’enfasi sull’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione Europea, sottolineano l’importanza di un’azione amministrativa che non solo rispetti le leggi ma anche i principi di responsabilità fiscale.
Le amministrazioni, quindi, sono chiamate a bilanciare la necessità di rispettare le leggi con quella di garantire la sostenibilità economica delle loro azioni, in un contesto in cui le risorse sono sempre più limitate e preziose.
E’ chiaro che questo aspetto aspetto assume particolare rilevanza in un periodo in cui le finanze pubbliche sono sotto la lente d’ingrandimento.
Imparzialità e Buon Andamento
L’imparzialità, insieme al buon andamento, forma un binomio indissolubile che assicura un’amministrazione equa e funzionale. L’Articolo 97 Cost. enfatizza l’importanza di un’amministrazione che agisce senza favoritismi, basando ogni decisione su criteri oggettivi e razionali.
In questo contesto, l’imparzialità non è solo un dovere etico ma anche un requisito per un’amministrazione che aspira all’eccellenza operativa.
Il buon andamento, poi, è la manifestazione tangibile di un’amministrazione che opera con efficienza e tempestività, perseguendo la qualità del servizio pubblico.
Questi due principi sono interdipendenti e si rafforzano reciprocamente: un’amministrazione imparziale è una condizione necessaria per il buon andamento, mentre un’amministrazione che funziona bene è più incline a mantenere un comportamento imparziale.
L’avvento del digitale ha posto nuove sfide a questi principi storici, richiedendo un’amministrazione che non solo sia obiettiva ma che operi in modo efficiente e innovativo, sfruttando le tecnologie per migliorare la qualità e la celerità dei servizi offerti.
La recente giurisprudenza ha messo in luce l’importanza di un’amministrazione che sappia evolversi, adottando tecnologie avanzate per rispondere in modo più efficace alle esigenze dei cittadini.
La Legge 241/90: trasparenza e partecipazione nel procedimento amministrativo
La legge 241 del 1990 è un’estensione naturale e un approfondimento di questi principi, e insieme formano il fulcro di un’amministrazione pubblica moderna e responsabile.
Essa si erge come un baluardo di modernità e di risposta alle esigenze di trasparenza e partecipazione dei cittadini collocandosi in un dialogo sinergico con i principi già sanciti dall’articolo 97 della Costituzione e arricchendoli con meccanismi operativi che ne facilitano la concreta applicazione.
Il principio di legalità trova nella legge 241/90 una sua espressione pratica attraverso il dettaglio delle procedure amministrative, che devono essere seguite con scrupolosità per garantire decisioni conformi al diritto.
La trasparenza si manifesta nell’obbligo di motivazione degli atti (articolo 3), che non solo soddisfa il requisito di legalità ma offre anche una base solida per il rispetto dell’imparzialità, evitando discrezionalità ingiustificate; è proprio attraverso la legge 241/90 che il principio di trasparenza si traduce in un diritto concreto per il cittadino, rafforzando così il legame fiduciario tra le istituzioni e chi è chiamato a beneficiare dei loro servizi.
Il buon andamento, inteso come efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, è promosso dalla legge attraverso la previsione di termini per la conclusione dei procedimenti e dalla possibilità per i cittadini di accedere ai documenti amministrativi, stimolando così un’amministrazione responsabile e reattiva.
In questo modo, la legge 241/90 non solo si allinea ma potenzia i principi costituzionali, fungendo da ponte tra la norma astratta e la sua realizzazione tangibile nell’esperienza quotidiana dei cittadini e dell’amministrazione.
Considerazioni conclusive
Alla luce delle interpretazioni più recenti si può confermare che i principi di legalità, imparzialità e buon andamento rimangono i pilastri dell’azione amministrativa. Tuttavia, essi devono essere costantemente rinnovati e adattati per rispondere alle esigenze di un mondo in trasformazione.
La sfida per le pubbliche amministrazioni è quella di mantenere saldi questi principi, pur evolvendosi per garantire un servizio che sia al passo con i tempi e con le aspettative dei cittadini; la loro interpretazione e applicazione devono essere costantemente aggiornate per riflettere le mutate condizioni sociali, economiche e tecnologiche.
Pertanto, in un’epoca in cui l’efficienza e la trasparenza sono sempre più richieste, questi principi diventano ancora più cruciali per costruire un rapporto di fiducia tra Stato e cittadini, fondamento della democrazia.