procedimento amministrativo
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Il procedimento amministrativo: definizione, fasi e principi

Se ti stai domandando cosa sia e come funziona il procedimento amministrativo, l’approfondimento di Ripetiamo Diritto ti aiuterà a trovare le risposte che cerchi e a sciogliere i dubbi sull’argomento.

Tramite il procedimento amministrativo, infatti, è possibile rendere pubblica la volontà della pubblica amministrazione e raggiungere gli interessi che, in astratto, sono stati individuati dal legislatore.

Inoltre, il procedimento è la sede ottimale per valutare e bilanciare tali interessi appartenenti a soggetti pubblici e privati.

In questo articolo individueremo cosa si intende per procedimento amministrativo e le relative fasi, così da inquadrarne, in modo semplice e lineare, le principali caratteristiche

Il procedimento amministrativo e la legge di riferimento

Il procedimento amministrativo è l’insieme di più atti, susseguenti e differenti tra loro, organizzati per raggiungere il medesimo scopo, ovvero la realizzazione degli effetti giuridici propri e specifici di una determinata fattispecie. Quindi, tali atti, nonostante il loro collegamento, sono eterogenei e autonomi.

Fino alla Legge 7 agosto 1990, n. 241 (“Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”) non esisteva una disciplina generale sul procedimento. Infatti, vi erano solo poche e specifiche discipline settoriali.

Per tale motivo alla p.a. era affidata un’ampia discrezionalità riguardo lo svolgimento del procedimento.

Con la riforma del 1990 si è passati da un sistema in cui la pubblica amministrazione assumeva le decisioni unilateralmente a uno in cui viene riconosciuto un diritto di partecipazione all’attività amministrativa. Pertanto, venivano rimarcati i principi di trasparenza e efficienza, per raggiungere risultati adeguati.

il provvedimento, quindi, non è solo espressione del potere autoritativo della p.a. ma un momento di dialogo tra pubblica amministrazione e cittadino, che partecipa attivamente alla creazione.

Come inizia un procedimento amministrativo? E quali sono le sue fasi?

Il procedimento amministrativo prende avvio con la fase dell’iniziativa. Si tratta della prima fase del procedimento amministrativo; il vero e proprio momento propulsivo del procedimento. Questa, infatti, viene instaurata con un atto del soggetto interessato, come accade nei procedimenti a iniziativa di parte, o su impulso della amministrazione stessa, come per i procedimenti su iniziativa d’ufficio.

Oltre la fase dell’iniziativa, vi sono:

  • la fase istruttoria, ovvero il momento centrale del procedimento. La p.a. acquisisce i fatti rilevanti, individua gli interessi coinvolti e ne opera un bilanciamento;
  • la fase decisoria, ossia la deliberazione del contenuto del provvedimento, la formazione e la sua emanazione;
  • la fase integrativa dell’efficacia del provvedimento stesso. Infatti, quest’ultimo, una volta emanato è perfetto ma non ancora efficace. La produzione degli effetti può essere subordinata al verificarsi di alcune circostanze.

Il procedimento, volto alla creazione di un provvedimento finale, è il luogo più idoneo per realizzare gli interessi connessi con l’azione della pubblica amministrazione. Questi interessi devono essere tutti degni di tutela, poiché fanno capo alla persona umana, posta dalla Costituzione al centro dell’ordinamento giuridico.

È grazie all’attività amministrativa che il soggetto è effettivamente tutelato dallo Stato.

I principi del procedimento amministrativo

I principi del procedimento esaminato sono rinvenibili nell’ordinamento europeo, nelle disposizioni costituzionali e nelle fonti di rango ordinario. Possono essere, poi, espressi o impliciti.

I principali principi sono:

  • principio del giusto procedimento, che tutela il diritto di partecipazione degli interessati al procedimento amministrativo, in modo che sia svolto in modo imparziale, democratico e trasparente.
  • principio di semplificazione, in base al quale sono individuati alcuni istituti che snelliscono l’azione amministrativa (come il silenzio-assenso);
  • principi di pubblicità e trasparenza, che impongono alla p.a. di rendere accessibili i documenti riguardanti il suo operato (come l’istituto della partecipazione al procedimento amministrativo e l’accesso ai documenti amministrativi);
  • principi di economicità (la pubblica amministrazione deve usare in modo corretto le sue risorse), efficacia (l’idoneità dell’atto a soddisfare l’interesse individuato dalla p.a.) e l’efficienza (il confronto tra le risorse impiegate e i risultati);
  • principi di collaborazione e buona fede, che definiscono la cooperazione tra pubblica amministrazione e cittadini (come l’obbligo di motivare i provvedimenti);
  • principio di imparzialità, che impone come la p.a. debba agire evitando discriminazioni;
  • principio di legalità, che comanda come l’azione amministrativa abbia la propria giustificazione nella legge, poiché espressione della volontà popolare.
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Fonti normative:

  • Legge 7 agosto del 1990, n.241.